La Máquina è il soprannome che è stato dato alla squadra di calcio del
River Plate in riferimento al periodo degli anni 1940. Dal 1941 al 1947,
sotto la guida del tecnico Renato Cesarini prima e di José Minella poi,
la formazione del River ottenne quattro titoli nazionali, mostrando un
gioco baldanzoso ed esteticamente gradevole, basato sui rapidi scambi
tra i giocatori.
La compagine fu anche soprannominata Los Caballeros de la Angustia (i cavalieri dell'angoscia), dato che vincevano spesso con reti all'ultimo minuto e davano sempre l'impressione di essere in procinto di segnare.
Il River aveva già destato particolare interesse per il proprio stile di gioco verso la fine degli anni 1930, tanto da essere stato chiamato Máquina una volta nell'agosto del 1938. I cinque giocatori che componevano la linea offensiva tra il 1936 e il 1937 erano Peucelle, Vaschetto, Ferreyra, Moreno e Pedernera: nel '37 riuscirono a realizzare 106 gol in 34 gare, stabilendo un primato.Il modulo utilizzato dall'allenatore dell'epoca, l'ungherese Imre Hirschl, non era dissimile dal sistema, anche se utilizzava due difensori anziché tre ed era dunque soprannominato "MW" invece di "WM".
La dirigenza decise di dare maggior valore al proprio settore giovanile, concentrando l'attenzione sulla formazione dei calciatori all'interno del club. Nel 1939 debuttò la mezzala Labruna, e così la linea d'attacco della società riverplatense nel 1940 aveva già quattro dei cinque attaccanti che divennero poi celebri nella Máquina: Muñoz, Moreno, Pedernera e Labruna; al posto di Loustau vi era ancora Aristóbulo Deambrossi, ala sinistra.L'ossatura della squadra era composta dai difensori Aarón Wergifker e Ricardo Vaghi, al River da diversi anni; a centrocampo vi era José Minella, che in seguito assunse il ruolo di allenatore. Nel 1942 Deambrossi lasciò il club, venendo sostituito da Loustau: si compose così il quintetto d'attacco che negli anni successivi avrebbe dimostrato una prolificità fuori dal comune.
La prima stagione de La Máquina fu quella del 1941. Sebbene il soprannome non fosse ancora stato coniato il club si aggiudicò la vittoria del campionato argentino, imponendosi sui secondi classificati del San Lorenzo de Almagro con un margine di quattro punti nella classifica finale. A dare al River la vittoria fu l'ultima giornata, che vide la squadra bianco-rossa superare per 3-1 l'Estudiantes. La prima linea fu particolarmente efficace, grazie anche al contributo di Deambrossi e, specialmente, del centravanti Pedernera. Le capacità realizzative della squadra furono valorizzate dalla difesa, solida e ben organizzata, imperniata su Vaghi, Ramos e Yácono. Il 21 settembre scese in campo per la prima volta il già menzionato quintetto.
La compagine fu anche soprannominata Los Caballeros de la Angustia (i cavalieri dell'angoscia), dato che vincevano spesso con reti all'ultimo minuto e davano sempre l'impressione di essere in procinto di segnare.
Il River aveva già destato particolare interesse per il proprio stile di gioco verso la fine degli anni 1930, tanto da essere stato chiamato Máquina una volta nell'agosto del 1938. I cinque giocatori che componevano la linea offensiva tra il 1936 e il 1937 erano Peucelle, Vaschetto, Ferreyra, Moreno e Pedernera: nel '37 riuscirono a realizzare 106 gol in 34 gare, stabilendo un primato.Il modulo utilizzato dall'allenatore dell'epoca, l'ungherese Imre Hirschl, non era dissimile dal sistema, anche se utilizzava due difensori anziché tre ed era dunque soprannominato "MW" invece di "WM".
La dirigenza decise di dare maggior valore al proprio settore giovanile, concentrando l'attenzione sulla formazione dei calciatori all'interno del club. Nel 1939 debuttò la mezzala Labruna, e così la linea d'attacco della società riverplatense nel 1940 aveva già quattro dei cinque attaccanti che divennero poi celebri nella Máquina: Muñoz, Moreno, Pedernera e Labruna; al posto di Loustau vi era ancora Aristóbulo Deambrossi, ala sinistra.L'ossatura della squadra era composta dai difensori Aarón Wergifker e Ricardo Vaghi, al River da diversi anni; a centrocampo vi era José Minella, che in seguito assunse il ruolo di allenatore. Nel 1942 Deambrossi lasciò il club, venendo sostituito da Loustau: si compose così il quintetto d'attacco che negli anni successivi avrebbe dimostrato una prolificità fuori dal comune.
La prima stagione de La Máquina fu quella del 1941. Sebbene il soprannome non fosse ancora stato coniato il club si aggiudicò la vittoria del campionato argentino, imponendosi sui secondi classificati del San Lorenzo de Almagro con un margine di quattro punti nella classifica finale. A dare al River la vittoria fu l'ultima giornata, che vide la squadra bianco-rossa superare per 3-1 l'Estudiantes. La prima linea fu particolarmente efficace, grazie anche al contributo di Deambrossi e, specialmente, del centravanti Pedernera. Le capacità realizzative della squadra furono valorizzate dalla difesa, solida e ben organizzata, imperniata su Vaghi, Ramos e Yácono. Il 21 settembre scese in campo per la prima volta il già menzionato quintetto.
testo e foto di Marko Rinaldo Durante
Il favoloso River degli anni quaranta
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